lunedì 12 giugno 2017

WITCH COLLECTION

Oggi sono molto emozionata perché vi sto per presentare una collezione che ho desiderato fortemente e che in qualche modo rispecchia un lato della mia personalità.
Si chiama Witch Collection perché è una collezione diversa, sensibile, che parla di erbe, di magia e di luna. Ho pensato i diversi modelli per rispondere a varie necessità ed il filo conduttore che li lega tra loro è una stoffa speciale con raffigurazioni molto evocative. Sarà disponibile in due varianti di colore: nero e dorato oppure nero e verde ottanio..e questo è solo l'inizio!

La tracolla

Il primo modello è una borsa in eco-pelle da portare a tracolla con la patella frontale ripiegata per tenere al sicuro tutto ciò che contiene. La tracolla è generosa, ben 120 cm ed è il modello ideale per avere sempre le mani libere. Ne' troppo piccola, ne' troppo grande: è una borsa capiente, ma che non risulta ingombrante (per farvi capire meglio, in questa foto contiene ben due libroni: "Donne che corrono coi lupi" e "La Dea Bianca"). E' foderata in tessuto panama, ovviamente nella versione nera.


La shopper

Il secondo modello è una borsa grande, capiente, robusta: una shopper! Nella parte frontale è in cotone e sul retro in eco-pelle ed anche lei è foderata in tessuto panama. I manici sono pensati per essere portata a spalla ed è la classica borsa da giorno che vi può accompagnare all'università (regge tranquillamente il peso dei vostri libri), al lavoro o nel tempo libero. In questo caso la chiusura la scegliete voi: doppio bottone in metallo oppure cerniera.


La mezzaluna

Si tratta di una pochette multiuso: può essere utilizzata come astuccio, come porta trucchi, come porta cellulare (è anche imbottita!) o per ciò che vi serve a portata di mano nella vostra borsa. Frontalmente è in cotone ed il retro è in eco-pelle. Anche lei foderata in tessuto panama, si chiude comodamente con una zip.


L'oracle bag

Sacchetto in tessuto ed eco-pelle con chiusura a coulisse (si arriccia tirando il cordino da entrambi i lati). E' stato pensato per riporre erbe, ma anche rune, ogham, tarocchi o ciò che più volete conservare con cura. Disponibile in due misure.

[ Sono davvero felice di avervi presentato questa collezione e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate! Per maggiori dettagli scrivetemi qui: onedroplab@gmail.com ]

mercoledì 7 giugno 2017

INFLUENZE CREATIVE

Fin dall'adolescenza in me hanno convissuto due stili ben precisi e nessuno dei due ha mai prevalso sull'altro. Adesso ho quasi 27 anni, le cose in questo senso non sono cambiate molto e sono arrivata alla conclusione che entrambi mi contraddistinguano.
Del resto le mie icone da sempre sono due donne molto forti e molto diverse fra loro: Amy Lee, frontwoman degli Evanescence, cantautrice dagli occhi di ghiaccio e dallo stile dark e Janis Joplin, voce graffiante che non necessita di presentazioni, icona degli anni '60.
Le ho amate entrambe dalla prima volta che le ho ascoltate, le loro voci mi sono arrivate al cuore e da lì non se ne sono più andate.


Caso vuole che loro rappresentino anche i due stili d'abbigliamento che più mi piacciono e che più sento miei e queste donne sono un'inesauribile fonte d'ispirazione! Ci sono giorni in cui esco di casa vestita a fiori dalla testa ai piedi, magari con le zeppe di sughero o con i sandali di cuoio, con la mia Era Bag e con i capelli sciolti sulle spalle. Altri invece scelgo il total black, le converse ed il chiodo, il mio giubbotto di pelle dal quale non mi separerei mai. In realtà ho sempre adorato anche l'eyeliner e gli smokey eyes, ma da quando sono bis-mamma non ho più molto tempo da passare davanti allo specchio. :) 
Perché vi sto raccontando questo? Per farvi capire che cosa influenza le mie creazioni giorno dopo giorno, che cosa mi porta a fare determinate scelte. Bene, il mio lato più "dark", quello amante della musica metal, di Tim Burton e della letteratura horror non era per nulla soddisfatto.  Volevo una borsa completamente nera e dallo stile più deciso. 
Ci avevo pensato molto, ma poi questo progetto era finito in un angolo perché troppo presa da impegni, ordini ed altre idee. Poi è arrivato il flash, l'illuminazione. E' successo in un attimo, ho trovato il tessuto adatto per cominciare, ho capito quali erano i modelli perfetti per questa linea ed ho cucito. Quando li ho visti davanti ai miei occhi mi è venuto un brivido, era proprio ciò che desideravo e che speravo di realizzare.
Questa nuova linea si chiama Witch Collection ed è molto nera, un po' stregonesca e con pochi tocchi di colore scelti con cura. La amo profondamente e ve ne parlerò nel prossimo post. Prestissimo, ve lo prometto.


lunedì 29 maggio 2017

MORBIDEZZA

E' lunedì e sono reduce da un weekend molto impegnativo di cui vi vorrei parlare.
In realtà avevo in calendario un altro post, ma ho deciso di cambiare, come accade spesso. Ho studiato (non troppo) ciò che dovrei fare come blogger, ma mi sono resa conto di voler andare avanti di testa mia. Ho creato un calendario editoriale, dei post, degli argomenti precisi..ma io sono una persona istintiva e spesso all'ultimo momento cambio. Non ci posso fare nulla, ho voglia di parlare di quello che accade nel momento in cui accade e programmare cosa dovrei scrivere non mi piace così tanto.
Quindi, dicevamo, il weekend. Sabato io e Lorenzo, il mio primogenito, saremmo dovuti andare in gita con la scuola materna. Partenza la mattina presto, viaggio in corriera, pranzo al sacco, le solite cose insomma. Una giornata immersi nella natura con tanti bimbi e genitori. "Bello" mi sono detta, è la prima volta, sarà emozionante!
Invece tra venerdì e sabato il mio piccolo è stato male, febbre alta e notte insonne. Per un po' ho messo il broncio pensando che fossimo davvero sfortunati. Però poi il sorriso mi è tornato in fretta perché ormai i miei bambini me l'hanno insegnato, come si fa.
Prima di loro ero una persona che aveva il broncio spesso per cose sciocche, che faceva fatica a superare piccole sconfitte quotidiane. Poi con il tempo ho imparato e da quando sono nati, da quando sono diventata mamma, ho fatto il grande passo e sono cambiata. Mi hanno fatto un grande regalo: la morbidezza.
E' una grande fortuna essere morbidi, soprattutto quando accadono eventi spiacevoli, piccoli o grandi che siano. E' una specie di capacità di adattamento alle cose, è riuscire a mantenere il sorriso ed andare avanti per loro e per me stessa. Trovare il lato positivo anche nei momenti no.
Guardate come definisce la parola "rigido" il dizionario.
[Improntato ad accentuata e spesso eccessiva severità o ad inflessibile conformità a regole o a principi (talvolta in senso limitativo, con l'idea di una scarsa duttilità intellettuale e morale).]
Di certo la rigidità non può portare alla felicità, così io ho scelto proprio il suo opposto.
Alla fine è stato ugualmente un bel fine settimana. Sono stati giorni ricchi di coccole, di libri e di ore passate a giocare. La febbre è passata e noi abbiamo recuperato la lentezza ed il tempo per stare insieme che nella vita di tutti i giorni scappa troppo velocemente. 




lunedì 22 maggio 2017

CON IL GIUSTO TEMPO

Spesso ho parlato di quanto sia gratificante il lavoro in proprio, fare ciò che amo e contemporaneamente seguire i miei bambini. Tuttavia questa è solo una parte di ciò che questa scelta di vita comporta.
Sono una persona molto curiosa e non mi accontento, non ci riesco proprio. Indubbiamente questo si riflette sul mio lavoro ed ora vi spiego in che modo. Sarebbe molto più semplice scegliere un paio di prodotti e continuare con quelli, vendere bene ed andare sul sicuro. Invece io voglio mettermi alla prova, cucire cose nuove, sperimentare, a volte fallire, ma molte altre scoprire cosa sono in grado di fare (spesso più cose di quelle che io stessa credessi!).
Sentir nascere un'idea nella mia mente, pensarci per giorni, prendere appunti e poi finalmente renderla reale mi fa sentire viva. Ogni volta che accade sento che questa è la mia natura più profonda.
Probabilmente non sarò brava con il marketing, non mi curo della concorrenza, non "rubo" le idee alle altre creative, non creo prodotti al solo scopo di venderli senza curarmi dell'utilità per coloro che li acquistano, semplicemente do ascolto alla mia anima.
Ogni tanto però è difficile dedicare il tempo necessario a cucire, a fotografare, ad editare, ad impacchettare...questo lavoro non è fatto solo di ore passate alla macchina da cucire, c'è molto altro!
E' un periodo un po' lento, la gran parte delle mie energie se le prendono i miei bambini. In alcuni momenti mi chiedo se sia la cosa giusta, ma poi mi dico: "non è stato proprio per loro che ho fatto questa scelta?".
Il tempo scorre veloce e loro crescono davanti ai miei occhi ad una velocità incontrollabile. Questi momenti non torneranno ed è giusto che io mi goda i loro progressi, le loro conquiste. Mi cercano più del solito negli ultimi mesi e sentirei di tradire il mio istinto di madre se mi sottraessi alle loro richieste di attenzioni ("mamma giochiamo?" è la frase che va per la maggiore).
Continuo a cucire, a creare, a lavorare a nuovi progetti, ma un po' più lentamente, ad un ritmo più rispettoso per i miei figli.
Tuttavia la lista delle cose nuove è davvero lunga, ho un sacco d'idee non solo da realizzare alla macchina da cucire, ma da creare con le sole mani. Non vedo l'ora di farlo, ma come ho promesso a me stessa, con il giusto tempo.


lunedì 8 maggio 2017

BUON COMPLEANNO AMORE MIO

Quattro anni fa sono diventata mamma per la prima volta. In realtà è stato un processo lento, cominciato durante la gravidanza. Ero la classica donna in attesa sognante, che esagera con i minuscoli completini taglia 0/1 mese, che cerca il meglio per il proprio piccolo (che significa meglio, poi?) e che comincia a farsi domande, molte domande.
La mia gravidanza è stata accompagnata da libri come "E se poi prende il vizio?" e "Bebè a costo zero" quindi la mia direzione era già abbastanza chiara, ma senza un neonato in braccio non potevo capire pienamente. Leggevo al futuro papà e lui condivideva con me i suoi pensieri, appoggiandomi (sì, sono fortunata!).
Ho atteso il mio bambino con una fascia nel cassetto e piena di buoni propostiti, ero pronta ad esserci completamente per lui.
All'alba dell'8 maggio 2013 è nato Lorenzo, dopo una nottata lunga e faticosa in cui mio marito ha dato il meglio di sé. Penso spesso che senza di lui non so se ce l'avrei fatta e so che ha vissuto l'esperienza pienamente quanto me.
Quando mi hanno appoggiato il piccolo sul petto e suo padre gli ha donato la prima carezza ho sentito i nostri cuori traboccare d'amore e di gioia. Non so nemmeno come spiegarlo, ma credo che moltissimi genitori abbiano provato qualcosa di simile e possano capirmi.
Da quel momento è iniziata un'emozionante avventura fatta di alto contatto, di sonno condiviso, di fasce e di latte di mamma. 
Nonostante qualche "rimprovero" iniziale da parte dei parenti (ma respira dentro a quella fascia?!) sono andata avanti per la mia strada, con mio marito al mio fianco, e sono contenta di averlo fatto perché sono certa che fosse la strada giusta per noi.
Sono passati 4 anni da quando è cominciato tutto questo ed io sono completamente diversa, sono una donna nuova. A volte ho sbagliato, come tutte le mamme del resto, ma ho sempre cercato la felicità e la serenità del mio bambino, anche mettendomi da parte, se necessario.
Oggi è il suo compleanno e posso solo dirgli GRAZIE perché le emozioni che mi ha fatto provare non sono equiparabili a nulla. Mi sento la persona più fortunata al mondo per essergli accanto ogni giorno e per poter condividere con lui ogni traguardo.
Ormai Lorenzo non dipende più da me, vuole scoprire il mondo e prendersi la sua libertà ed io cerco d'imparare perché vorrei che fosse un bambino indipendente, ma quanto è dura lasciarlo andare!
Volevo scrivere tante cose, ma sono qui a riempire il tavolo di fazzoletti perdendomi nei ricordi  e aspettando che lui si svegli per poterlo abbracciare e sussurrargli all'orecchio "Tanti auguri! Ti voglio bene!". 
Mi sento piena d'amore e di gratitudine e non ho altre certezze oltre a quella di esserci sempre per lui. Sempre e per sempre, un porto sicuro in cui tornare.
Buon compleanno amore mio.



"Tieni un capo del filo, con l'altro capo in mano io correrò nel mondo. E se dovessi perdermi, tu, mammina mia, tira."
Venuto al mondo, Margaret Mazzantini

mercoledì 3 maggio 2017

ECO-CICLO ED UN LIBRO CHE MI HA CAMBIATO LA VITA

Ormai quattro anni fa è cominciato questo lungo viaggio che mi ha portata fino a qui. La scintilla che ha fatto partire tutto è stata sicuramente la mia prima gravidanza, infatti le prime creazioni su cui ho incanalato tutte le mie energie sono stati i pannolini lavabili. Ad un certo punto, però, mi sono detta che non era sufficiente pensare ai bambini, ma dovevo occuparmi anche delle loro mamme. 
Ho deciso di portare nel mio lavoro quella che per me era ormai consuetudine da tempo: vivere il ciclo mestruale in maniera più ecologica e soprattutto più rispettosa del nostro corpo. Sono una gran sostenitrice della coppetta mestruale, che ho conosciuto ormai sei anni fa e che ho usato e uso tutt'ora con soddisfazione.
Tuttavia, in alternanza ad essa, ho sempre usato anche gli assorbenti lavabili e ne ho parlato spesso con le amiche. Così mi sono subito resa conto che moltissime donne soffrono per le irritazioni provocate dall'utilizzo dei normali assorbenti, sintetici e trattati chimicamente con sostanze nocive (come i pannolini per bambini del resto). L'alternativa sarebbe stata quella di utilizzare assorbenti in cotone bio, si trovano anche al supermercato, ma sono abbastanza costosi e soprattutto sono usa e getta.
Uno dei motivi per cui ho cominciato quest'avventura è stata proprio dare un piccolo contributo per lasciare ai miei figli un mondo più pulito e l'unica strada per riuscirci è cercare di vivere in modo più ecologico e ridurre l'enorme quantità di rifiuti che produciamo, per cui questa non mi sembrava la soluzione ottimale. 
A quel punto ho deciso di cucire assorbenti lavabili, ma prima di realizzarli mi sono impegnata molto nella ricerca dei tessuti adatti perché volevo che fossero belli, ma soprattutto bio e certificati, tessuti creati appositamente per le pelli delicate come quelle di un neonato. Sono felice di aver speso del tempo in questa ricerca perché uno dei capisaldi del mio lavoro è proprio la cura e ci tengo moltissimo.
Ma la decisione di vivere il mio ciclo più "naturalmente" arriva in realtà da ancora più lontano. Una decina d'anni fa lessi un libro che cambiò completamente la mia visione del ciclo mestruale e di conseguenza la mia vita. Il libro di cui parlo è "Luna Rossa" di Miranda Gray. Vi riporto parte dell'introduzione sperando di solleticare la vostra curiosità perché credo valga davvero la pena leggere questo libro meraviglioso!

<<La società moderna considera l'esperienza del ciclo mestruale come un evento passivo, riconosciuto, ma spesso ignorato o nascosto. Alle donne viene detto che devono sopportare i disagi senza attirare l'attenzione perché questo fa parte dell'essere donna". Per questo motivo, le donne spesso nascondono le loro difficoltà per paura di essere considerate deboli o piagnucolose e questa mancanza di comunicazione e attenzione sociale relega il ciclo mestruale nell'ambito di un evento da nascondere e di cui vergognarsi.
Questo libro mostra come esso sia un evento dinamico che, se liberato da condizionamenti e restrizioni sociali, può influenzare attivamente la crescita fisica, emozionale, intellettuale e spirituale della donna ma anche della società e dell'ambiente in cui vive.
[...] Il libro tratta dell'intero ciclo, non solo del periodo delle mestruazioni, offre indicazioni e consigli pratici per interagire con le sue energie prendendo in esame i vari modi in cui le donne possono trasmettere questa consapevolezza alle proprie figlie e ad altre donne.>>


lunedì 24 aprile 2017

LA 'GRANDE SIGNORA': ERA

Mi sembra sia passato così poco tempo dalla prima volta in cui ho provato a cucire una borsa. I primi tentativi, i primi banali errori ed i primi successi davvero apprezzati. Quando ho acquisito sicurezza vi ho proposto la Tote Bag, a cui sono seguiti diversi modelli:  la Baby Bag, Demetra e Persefone. Ora è arrivato il momento di aggiungere un'altra dea alla mia linea "Archetipi" che seguo e cerco di far crescere ogni giorno con tanta cura, come una piccola piantina che ha bisogno di attenzione.
Questa volta ho deciso di dare voce all'archetipo di Era, dea maestosa e regale. Il suo nome significa "Grande Signora" e come molti di voi sapranno è la dea del matrimonio. E' una moglie devota e dedita alla famiglia, ma in particolar modo a suo marito. Per certi versi mi ricorda la tipica moglie degli anni '50-'60 ed è proprio a lei che mi sono ispirata nella creazione di questo nuovo modello. 
Ci stiamo avvicinando alla bella stagione, alle gite fuori porta ed alle giornate al mare e una 'donna Era' che cosa userebbe? Sicuramente una borsa come questa. In cotone, con una fantasia colorata e capiente al punto da contenere il pranzo di famiglia o la coperta da stendere sull'erba per il picnic della domenica. 

Ecco qui Era.



Le dimensioni sono generose e la fodera in tessuto panama la rende anche parecchio robusta. Il manico è in corda, ma rigorosamente di cotone, per evitare il fastidioso prurito che provoca la juta. Quindi un manico morbido e soprattutto regolabile in lunghezza arricciando più o meno il tessuto laterale, sempre a misura della donna che la indossa!
All'interno una fettuccia di circa 25 cm con moschettone permette di agganciare la pochette abbinata per tenerla sempre a portata di mano. Le misure della pochette sono 23x15 cm ed è stata pensata per poter contenere comodamente soldi, cellulare e chiavi. Grazie al moschettone è facilmente staccabile per essere portata ovunque.
La chiusura è con un bottone vintage sempre diverso ed abbinato ai colori di ogni borsa: un tocco studiato, particolare e veramente personalizzato. Sono molto orgogliosa di questo modello perché credo sia un bel mix tra uno stile vintage ed uno più moderno, senza dimenticare la praticità.

Come d'abitudine vi riporto la descrizione della donna Era di Jean Shinoda Bolen.
<<La Era dei nostri giorni è facilmente riconoscibile. La sposa raggiante che percorre la navata verso lo sposo in attesa, è la Era felice che già pregusta la propria realizzazione. La moglie tradita che scopre l'infedeltà del marito e riversa la collera 'sull'altra', è la Era litigiosa. La donna Era è rappresentata dalle innumerevoli donne che hanno impersonato il ruolo della 'signora'.  
Molte donne forgiate sullo stampo di Era hanno caratteristiche da matrone e vengono considerate da tutti 'molto sposate'. In altre, questa dimensione è uno dei molteplici aspetti della personalità, tanto che all'apparenza possono non sembrare dominate da questo archetipo. Ma se arrivano a conoscersi si renderanno conto che Era è un'interna a loro assai familiare.>>



lunedì 10 aprile 2017

ARIA DI CAMBIAMENTI

Come scrivevo la scorsa settimana questo è un periodo davvero ricco. Ricco d'idee, ma anche di cose da fare e di cambiamenti. Sono mesi che rifletto e lavoro sul mio piccolo brand, il tempo passa e le cose irrimediabilmente cambiano. Da quando ho iniziato questo percorso ho studiato e realizzato tanti progetti, tanti nuovi articoli. La maggior parte delle volte le cose sono andate bene, ma ci sono stati anche dei flop, com'è normale che sia.
Sono sempre andata avanti e credo di essere cresciuta molto, non solo come creativa, ma anche come persona. Naturalmente è solo l'inizio, sono certa che la strada sia ancora lunga e faticosa e che le cose da imparare siano praticamente infinite, ma non ho alcuna intenzione di mollare.
Una cosa che ho imparato con fatica però è stata questa: lasciar andare. Le cose crescono, mutano e a volte arrivano alla loro fine. Mi sono sentita proprio così in questi mesi.
Ho capito che il mio piccolo brand ha bisogno di aria nuova perché sono diversa io, sono diverse le mie clienti ed anche i miei prodotti stanno crescendo con me. 
Oggi vi voglio parlare delle prime due cose che sono cambiate: il mio logo ed il mio nome. 
Ho amato molto Happy Cloud, è stato l'inizio e me lo porto nel cuore, ma da un po' di tempo sento che mi sta stretto. Non posso rinunciare ad occuparmi di abbigliamento per bambini perché è una mia grandissima passione da sempre, ma ho bisogno di occuparmi anche di donne, come me. 
Siamo madri, ma non solo. C'è un'infinita varietà di desideri, speranze e sogni nel cuore delle donne con cui lavoro giornalmente e voglio dare loro lo spazio che meritano.
Per questo motivo ho pensato ad un brand che potesse racchiudere entrambe le cose ed è nato lui: il ONE DROP LAB. Un "lab", cioè un laboratorio dove dare vita alla mia ed alla loro creatività, senza limiti. Lavorare a ciò che desiderano le donne per se stesse, ma anche per i loro cuccioli. So esattamente cosa passa per la testa di una mamma quando mette al primo posto i propri figli, ma vorrebbe anche qualche regalo per sé (ogni tanto).

E' arrivato il momento di prenderci cura di noi. Di rifiorire.





lunedì 3 aprile 2017

I SOGNI SON DESIDERI

Questo è un periodo pieno, pienissimo. Nella mia agenda non appunto più solo ordini, ma anche un gran numero di appuntamenti. Ho così tante cose per la testa.
Sto vivendo in un vortice di emozioni: felicità, esaltazione, impazienza, soddisfazione, paura, gratificazione, insicurezza, gioia.  Ogni giorno che passa capisco che queste sensazioni possono coesistere e che tutte a loro modo sono fondamentali in questo percorso. La vita è luce ed ombra, non esiste l'una senza l'altra. Però, più di ogni altra cosa, sento che sto (stiamo, io e mio marito) andando nella giusta direzione. Ora vi spiego un po'!
Sono trascorsi più di due anni dal momento in cui ci siamo messi alla ricerca di una casa. Senza troppe pretese in realtà, i requisiti sono sempre stati fondamentalmente due: spazio per correre e giocare per i nostri bambini ed un'atmosfera che ci trasmettesse serenità.
Nella ricerca ho imparato un sacco di nozioni tecniche ed ho capito quanto è difficile far quadrare tutto. Lavori, burocrazia, banche, offerte, calcoli ed ancora calcoli. Ovviamente senza questa parte nulla prenderebbe davvero forma. Quindi, anche se sono un'incallita sognatrice, ho dovuto piantare bene i piedi per terra ed affrontare la realtà. Così ho ragionato, analizzato pro e contro, riflettuto, ponderato. Devo ammettere che non è stato per nulla facile.
Tuttavia l'istinto, il cuore, l'ascolto di ciò che c'è attorno a me, nell'aria, le sensazioni, le vibrazioni... non li lascerò andare. Fanno parte di ciò che sono e me li tengo stretti. Sono stati utili in questo viaggio, anche loro.
Camminare a passo lento nelle stanze, guardarsi attorno, proiettarsi in una vita futura, ma adesso così vicina, leggersi gli occhi e dirsi "è casa". 
Mio marito così razionale, io così emozionale, insieme nella stessa direzione. Alti e bassi ci sono anche per noi (in realtà credo ci siamo per tutti!), incomprensioni e musi lunghi pure, ma siamo uniti perché camminiamo insieme. Questo fa la differenza.
Mancano le ultime procedure burocratiche, ma credo proprio che l'abbiamo trovata. La nostra casa, il luogo dove prenderci cura di noi e dei nostri bambini. Il luogo in cui crescere insieme, in cui farcela da soli. Uno zaino pesante sulle nostre schiene, ma una fierezza ed una gioia immensa nel portarlo.






lunedì 27 marzo 2017

BLACKOUT

Eccomi qui, di nuovo "tecnologica" dopo un weekend a dir poco turbolento. Ora vi spiego quello che è successo qualche giorno fa.
Venerdì a causa di un guasto ha preso fuoco il contatore della luce di casa nostra. Fortunatamente è successo alle nove di sera quando eravamo tutti svegli ed il blackout ci ha permesso di capire tempestivamente che qualcosa non andava. Siamo usciti per andare a riattaccare la luce e ci si è parato davanti agli occhi un brutto spettacolo. Ammetto di essermi parecchio spaventata alla vista delle fiamme!
Con l'arrivo dei vigili del fuoco tutto si è sistemato e non abbiamo corso alcun pericolo. A quel punto la serata si è trasformata in qualcosa di goliardico, i vigili hanno fatto salire i bimbi a bordo del loro veicolo rosso e gli hanno fatto indossare il caschetto: ovviamente si sono divertiti un mondo!
Questa serata così inaspettata ha portato però dei risvolti positivi. Rientrati in casa ci siamo fiondati tutti insieme sotto le coperte a leggere un libro a lume di candela ed è stato davvero bellissimo. Un momento di tenerezza, di coccole, d'amore, di famiglia vera. 
Leggo sempre ai miei figli, ma quella sera c'è stata una magia particolare che non sono in grado di spiegare. Magia è proprio la parola più adatta.


Sono ancora un po' scombussolata e due giorni senza elettricità hanno fatto riempire di messaggi la mia casella di posta (abbiate pazienza, risponderò a tutti quanti!), ma sto seriamente pensando di staccare tutto una volta al mese. Ne vale la pena, credetemi.

lunedì 20 marzo 2017

TANTI AUGURI PAPA'

La festa del papà è appena trascorsa e io non potevo non parlare di questo. Non potevo perché una delle cose migliori che ho fatto nella vita è stata avere dei figli con mio marito. Non potevo desiderare padre migliore. Lo so, forse sembra una sviolinata, ma non è così. Sono davvero fortunata.
Lo sono perché quando ho tenuto tra le mani tremanti il test di gravidanza lui le ha prese tra le sue e le ha strette forte tranquillizzandomi: è in quel momento che è diventato padre. Ha partecipato con sorrisi e batticuore a tutte le ecografie, mai se ne sarebbe persa una ed ogni sera, tornato dal lavoro, la prima carezza era per il pancione. 
Nonostante creda fermamente nella forza delle donne, durante il parto lui è stato il mio respiro, mi ha sorretta, incoraggiata, sostenuta. Quando sono nati i nostri figli l'emozione è stata grande per entrambi, non mi sono mai sentita superiore e non l'ho mai amato così tanto come in quei momenti.
E' stato custode della sua famiglia nei primi giorni a casa, nei momenti più delicati. Ha protetto i suoi bambini e coccolato me. 
Li ha cullati tanto, tantissimo, spesso sulle note delle sue amate canzoni reggae. Li ha calmati e addormentati tutte le volte che io avevo bisogno di staccare, di prendermi un momento per me stessa. 
Mi ha appoggiata e difesa quando le persone attorno non condividevano l'allattamento prolungato ed il tandem (allattamento di più bambini, nel mio caso due) e la nostra passione per le fasce..anche se a volte ha storto il naso quando ne acquistavo qualcuna di troppo. 
E' il loro vero compagno di giochi. Potrebbero passare pomeriggi interi a calciare il pallone, a costruire castelli con i mattoncini colorati, ad inventare qualche nuovo gioco con il legno..e ogni volta che non è al lavoro è proprio così.
E' un padre dolcissimo che ama il cospleeping anche se deve svegliarsi presto al mattino e magari abbiamo passato la nottata in quattro nel lettone stretti stretti.
La conferma più grande, però, ce l'ho quando guardo i sorrisi dei nostri bambini quando torna dal lavoro. Il modo in cui loro lo cercano e il modo in cui lui li stringe forte a sé chiudendo gli occhi.

Tanti auguri papà.


[Questo è il primo lavoretto per il papà che il nostro primogenito ha realizzato all'asilo. Inutile dire che ieri mattina quando gliel'ha dato, con la mia complicità, c'è stato un momento di commozione generale! :)]



martedì 14 marzo 2017

LA RISALITA DI PERSEFONE

Lo so, è martedì. Questa settimana ho scombinato un po' i piani, ieri è stata una giornata piena d'impegni e d'imprevisti e così ho deciso di rimandare di un giorno la pubblicazione sul blog. Il motivo principale è che tengo moltissimo al progetto di cui sto per parlarvi e merita tutta la mia cura e attenzione.
Oggi vi racconto il secondo modello con il nome di una Dea di One Drop. Come avevo anticipato si chiama Persefone e questo è un archetipo abbastanza complesso perché racchiude due aspetti fondamentali: la fanciulla, colei che è figlia e vuole compiacere gli altri e la regina come risultato di esperienza e maturazione. La caratteristica che più mi piace di lei è la ricettività che merita di essere coltivata con costanza.
Il mito di Persefone è piuttosto lungo e lo potete leggere per intero qui. Secondo il mito essa vive sei mesi all'anno nel sottosuolo e sei mesi in superficie ed è proprio lei con la sua risalita a portare il risveglio della terra e la bella stagione. Per questo motivo il modello a lei dedicato ha preso vita in questo periodo dell'anno e non è un caso che io ve lo presenti tra la luna piena appena trascorsa e l'Equinozio di Primavera.

Ecco Persefone.



Una borsa leggera, colorata, che profuma di primavera. Può essere indossata in due modi (si parlava di dualità, no?), a tracolla oppure a spalla. Il manico è in eco-pelle ed è fissato tramite due borchie per lato. Ogni borsa ne avrà uno diverso per rendere ogni pezzo veramente unico e personalizzato. Il retro è in eco-pelle martellata nera, marrone, tortora oppure... rossa! Nuova tinta che ho assortito e che desideravo da tempo. Il pannello frontale è in cotone fantasia e l'interno è come sempre in cotone ad alta grammatura in tinta unita. Questa volta la chiusura è con cerniera e l'intera borsa è davvero morbida grazie all'imbottitura nascosta.

Ora vi riporto la descrizione della donna Persefone di Jean Shinoda Bolen.
<<La donna Persefone ha la caratteristica della giovinezza. In realtà, è possibile che sembri più giovane della sua età o abbia nella personalità qualcosa di 'fanciullesco', un elemento del tipo 'prenditi cura della bambina che è in me', che può durare fino alla mezza età e oltre. La penso come la donna che ha in sé qualcosa che la fa assomigliare ad un salice, che si piega e si adatta alle circostanze o a personalità più forti. Andando prima in una direzione e poi nell'altra, a seconda di come 'soffia il vento', quando la forza cessa, i rami si rialzano, lasciandola in un certo senso incontaminata dall'esperienza, a meno che non si impegni in qualcosa che la modifica.>>


lunedì 6 marzo 2017

SETTE ARCHETIPI ED UN PICCOLO BRAND

L'ultimo anno è stato davvero ricco di cambiamenti nel mio piccolo brand (e nella mia vita privata!), ci sono state un sacco d'idee che mi hanno portata a rivedere i miei obiettivi, la mia strada. Ho deciso di non occuparmi solo di bambini, cosa che continuo a fare con entusiasmo, ma anche di mamme, di donne. Volevo creare un oggetto speciale, che raccontasse una storia e che fosse arricchito da tanti piccoli particolari che hanno arricchito anche la mia vita in questi anni. Ci sono arrivata poco alla volta, ma alla fine ho capito, volevo portare un po' di magia anche nel mio lavoro.
Almeno dieci anni fa è capitato tra le mie mani il libro "Le dee dentro la donna" di Jean Bolen e posso affermare con certezza che questo libro mi ha cambiata. E' un libro che ha parlato al mio cuore, che ha fatto nascere in me una sorta di sete di conoscenza nell'ambito della consapevolezza femminile. Eccola lì, la mia parola dell'anno che si ripresenta.
Come dicevo, ho voluto portare un po' di tutto questo nelle mie creazioni, così è nata la collezione di borse "One Drop" e ognuna di esse ha proprio il nome di una Dea. Ogni archetipo si porta dietro una storia ed una personalità femminile ben chiare ed ogni modello da me ideato, studiato e realizzato è un'interpretazione di esso.
Su due modelli sto ancora lavorando e ne vedrete uno in estate ed uno in autunno, mentre due sono già nati: Demetra e Persefone.

Demetra è lei.



Una borsa capiente e con due grandi tasche per contenere tutto ciò che occorre a noi, ma anche al nostro bambino. Una rivisitazione della BabyBag, una borsa per mamme a cui non piacciono le classiche sporte da cambio, ma che può anche essere una spaziosa borsa alla Mary Poppins per donne che portano con sé un po' di tutto (come me!).

Vi riporto la descrizione della donna Demetra scritta proprio da Jean Shinoda Bolen a cui mi sono ispirata per crearla.
<<La donna Demetra è prima di tutto e soprattutto una donna materna. Nei suoi rapporti è provvida e protettiva, soccorrevole e generosa e dà tutto ciò che vede necessario: una tazza di brodo caldo, un abbraccio di conforto, denaro per aiutare un amico a superare una crisi finanziaria, un invito costante a 'tornare a casa dalla mamma'.
Spesso è circondata da un'aura da Madre Terra. E' solida e fidata. Di lei si parla come di una donna 'con i piedi per terra', quando si dà d'attorno per fare ciò che è necessario, con un misto di senso pratico e di calore umano. E' attenta a ciò che la circonda, altruista e leale verso le persone e verso i princìpi, al punto da venire talvolta giudicata testarda. Ha forti convinzioni ed è difficile farle cambiare idea quando si tratta di qualcosa o qualcuno che le sta a cuore.>>

Credo che la storia che sta dietro alla borsa che ho pensato e realizzato con grande dedizione le dia tutto un altro sapore. Credo che dia modo di comprendere meglio chi sono e che strada voglio percorrere con il mio lavoro.

Tra pochi giorni vi racconterò un'altra storia perché la primavera è alle porte..e anche Persefone!

- Non sai cosa sono gli archetipi? Leggi qui. -

lunedì 27 febbraio 2017

IL BICCHIERE MEZZO PIENO

Quella appena trascorsa è stata una settimana impegnativa che ha messo a dura prova corpo e mente. Cambio dell'orario di lavoro per mio marito, otite per il grande e bronchite per il piccolo. Nonostante questo, ovviamente, la gestione del mio piccolo brand. Sono le gioie ed i dolori del lavoro in proprio, dedicarsi a tempo pieno ai bimbi ammalati che chiedono dosi extra di coccole ed attenzioni, ma poi ritrovarsi a scrivere / tagliare tessuti / pianificare a mezzanotte per non "restare indietro".
Nonostante la pianificazione e l'amore per famiglia e lavoro ci sono momenti in cui la sensazione di non farcela più arriva. 
Proprio in uno di quei momenti però mi è arrivato questo messaggio:
<<Pensa a quante cose fai, non a quante dovresti e vorresti fare! Così ti rendi conto di che forza hai, anche se nessuno te lo dice e sembrano non accorgersene!>>
Che carica mi ha dato! Che voglia di ricominciare a guardare le cose positive, il bicchiere mezzo pieno! Così ho cominciato a prestare più attenzione a ciò che mi stava accadendo ed ho deciso che era arrivato il momento di creare il Barattolo della Gratitudine (cosa che rimandavo da mesi e mesi).
Che cos'è? E' un semplice barattolo di vetro da riempire ogni giorno con un biglietto che può contenere un pensiero grande o piccolo, non fa differenza, ma dev'essere qualcosa che è accaduto durante la giornata e di cui siamo grati.
Lo scopo  principale è senz'altro quello di renderci conto di quanto siamo fortunati, ma ci sono anche altri benefici secondari. Possiamo pescare un biglietto quando ci sembra che niente vada per il verso giusto e regalarci un ricordo, un sorriso oppure svuotare il barattolo e leggere tutto alla fine dell'anno con la famiglia, per ricordare insieme.
Spero di portarlo avanti più possibile perché penso che sia un'attività utile e soprattutto positiva..e le "good vibes" fanno bene sempre, nel lavoro e nella vita.
Questi sono tre momenti, della settimana appena conclusa, di cui sono grata:

  • la riscoperta di una donna affine;
  • mio marito che mi prende la mano mentre sto riordinando e mi tira a sé per abbracciarmi;
  • le risate contagiose dei miei figli mentre ci facciamo le foto buffe nonostante la febbre.



lunedì 20 febbraio 2017

PIANIFICAZIONE

Non sono mai stata una fan della pianificazione, sono più un tipo impulsivo, che si butta a capofitto e che si fa trascinare dall'entusiasmo. Proprio così è cominciata la mia avventura nell'artigianato: mi sono innamorata del cucito e mi sono lasciata trasportare dal vortice creativo! Per molti versi questa è una qualità, ma ci sono anche un sacco d'insidie dietro l'angolo.
Avere tante idee è sicuramente una dote, ma vederle tutte realizzate è decisamente utopistico. Così, durante la pausa dell'anno scorso, ho deciso che dovevo migliorare la mia capacità organizzativa, dovevo pianificare un po' di più. Sono sempre la stessa di prima ovviamente, ma con piccoli cambiamenti che stanno modificando in positivo la mia vita ed il mio lavoro. 
Da tutta questa riflessione sono arrivata a mettere nero su bianco tre punti fondamentali che caratterizzeranno questo 2017 e che mi stanno già mostrando i loro frutti.

  • Ho ideato e disegnato un numero limitato di modelli di borse che usciranno quest'anno. Il motivo è molto semplice: qualità e non quantità. Ogni borsa ha una storia e uno studio di tecniche e materiali importante, niente è lasciato al caso. Ciascuna di esse porta il nome di una Dea, presto ve ne parlerò in modo più approfondito, e ne vado davvero fiera.
  • Ho scelto di ridurre il numero di posti disponibili a settimana, di dedicare più tempo ad ogni cliente, di mettere una cura speciale in ogni singola creazione. Come al punto sopra qualità prima di tutto.
  • Mi sono regalata un'agenda del mio colore preferito ed ho cominciato a segnare tutte le spese del brand nel dettaglio. Ci ho provato anche l'anno scorso, ma poi spesso dimenticavo scontrini qua e là. Tenere sotto controllo le spese è uno dei punti fondamentali per le piccole imprenditrici che vogliono fare sul serio. 
Non ho voluto strafare, si è capito. Sono stufa dei soliti "propositi per l'anno nuovo" che poi non vengono mantenuti. Piccoli passi, ma portati avanti con costanza. 
Il regalo più grande che mi ha portato la pianificazione? Una dose extra di serenità. Ne valeva proprio la pena.


lunedì 13 febbraio 2017

SAN VALENTINO (ANCHE QUI!)

Sta arrivando San Valentino, giornata dell'amore per eccellenza, e siamo bombardati da ogni parte da immagini di coppie sognanti. Davvero è tutto qui? Per quanto mi riguarda no, non lo è. L'amore non si riduce a questo.
Ho deciso che chi amo davvero si meriti un mio pensiero speciale, non solo mio marito, ma i miei bambini e le vere persone importanti della mia vita. Poi però mi sono resa conto che avevo dimenticato una persona molto importante: me stessa!
Ti ami? Io sì, ci sto provando. Ogni giorno imparo a farlo meglio, a volte me ne dimentico e poi recupero, ma non mollo. Così ho pensato di farmi un piccolo regalo, pochi minuti al giorno, il tempo di una mail.
Mi sono iscritta ad un corso online della durata di sette giorni (da oggi a domenica 19 febbraio) offerto gratuitamente da Ilaria Ruggeri in collaborazione con altre quattro donne. Chi è Ilaria? Si fa chiamare "personal musa" ed è una donna che lavora con e per le donne. Le ispira, le guida, le aiuta a ritrovarsi ed a vivere in armonia con se stesse. Io la seguo da un po' di tempo e mi piace davvero molto, per questo ho voluto parlarne.
[Se sei interessata al corso puoi iscriverti QUI.]
Qualsiasi cosa tu scelga di fare per questo San Valentino, per questa settimana o perché no, ogni giorno di quest'anno, non dimenticare te stessa. Un'artista che io amo follemente un giorno disse: "Don't compromise yourself. You are all you've got." - Janis Joplin

Buona festa dell'AMORE! Per chi, lo decidi tu.





lunedì 6 febbraio 2017

IL DIRITTO DI ESSERE MADRE

Da quando ho ricordo ho sempre desiderato diventare madre. Uno dei miei giochi preferiti da bambina era proprio questo e ricevere una bambola era ciò che speravo ogni volta che scartavo un dono. Carrozzine e pannolini hanno accompagnato tutta la mia infanzia.
Poi sono crescita e le priorità sono diventate altre, ma quando cinque anni fa nella mia vita è arrivato mio marito ho capito che stava succedendo qualcosa di meraviglioso ed è arrivato il nostro primogenito. E' arrivato in fretta, forse con l'impulsività dei 20 anni, ma desiderato con tutto il cuore da entrambi. Da quel momento è cominciata l'avventura più bella ed impegnativa della nostra vita..e due anni dopo abbiamo fatto il bis!
Mi sento una privilegiata, davvero. In questi anni ho conosciuto tante mamme, tante storie diverse e molto spesso, nonostante il bruciante desiderio di una famiglia numerosa, non si trova il coraggio di avere un secondo (o terzo) figlio. Scelta legittima se portata dal cuore, ma spesso non è così. Siamo costrette dal lavoro e dalla società che mette i bastoni tra le ruote alle madri, alle famiglie.
Ho conosciuto mamme in maternità che avevano il cuore pesante all'idea di portare i bimbi alla babysitter, al nido, ai nonni..mamme che sentivano di perdere ciò che gli spettava, crescere la loro creatura bisognosa di contatto. 
Ne ho conosciute altre che sono rimaste a casa non per scelta, ma perché "scomode" in un'azienda che pensa solo al profitto.
In tre anni d'attività ho perso il conto di quante donne mi hanno chiesto consiglio o hanno provato a mettersi in proprio per sostenere il reddito familiare senza lasciare le mura domestiche.
In realtà ho scritto tutto questo senza avere una vera risposta perché penso che le mamme siano ancora abbandonate e la maternità sia ancora vista come un ostacolo per la vita lavorativa. Vi chiedo solo di non mollare perché avere dei figli e prenderci cura di loro è un nostro sacrosanto diritto!
Quando guardo i miei bambini trovo la forza per andare avanti per la mia strada e chissà che prima o poi si possa nuovamente allargare la famiglia. Io ci spero.


lunedì 30 gennaio 2017

WORD OF THE YEAR

Oggi ho deciso di condividere alcuni pensieri sulla mia parola dell'anno. Ho scoperto cosa fosse due anni fa ed ho preso la decisione di utilizzarla come amuleto nella mia vita e nel mio piccolo brand. La chiamano WOTY (word of the year) ed è proprio una bussola da seguire per tutto l'anno. Per sceglierla bisogna fare un vero lavoro su se stessi, in solitaria o con dei veri e propri corsi online, ma sinceramente io credo che sia lei a scegliere noi!
La mia WOTY per il 2017 è CONSAPEVOLEZZA. 
Questa parola mi ha travolta e sono certa sia ciò di cui ho più bisogno. In passato ho vissuto momenti di grande insicurezza, come molte donne del resto, sia fisicamente che per quanto riguarda le mie capacità. Momenti nel quale tutto era buio e non riuscivo a trovare una soluzione. Quello non era di certo il modo per crescere ed essere felice, ora me ne sono resa conto.
Consapevolezza per me vuol dire prima di tutto essere cosciente di chi sono, con pregi e difetti ed amarmi comunque. La perfezione non esiste, o meglio, ogni donna è perfetta a suo modo. Non cerchiamo di essere chi non siamo, seguire la nostra vera natura è il primo passo per stare bene veramente.
Un altro punto fondamentale riguarda l'essere consapevole delle mie capacità. Sapere di poter creare oggetti che amo io, ma soprattutto le altre mamme, che piacciono davvero e di ottima qualità, ha dato una spinta fortissima alla mia sicurezza, ma anche alla mia creatività. E' come se ci fosse stato un botto ed ora non ho nemmeno il tempo materiale per rendere realtà tutte le idee ed i progetti che mi passano per la testa.
Infine, ma non meno importante, sento di vivere una maternità sempre più consapevole. Non sarò mai una madre perfetta (chi lo è?), ma credo che l'allattamento a termine, il co-sleeping, il babywearing e tutto ciò che concerne l'alto contatto sia la strada giusta per noi.
Ci potranno essere momenti in cui vacillerò in questo 2017, ma la mia parola dell'anno sarà lì, dovrò solo ripetermela e riprendere la rotta.



lunedì 23 gennaio 2017

IL MOMENTO DI UNA PAUSA

Sei mesi fa mi sono presa una pausa. In realtà credo di non aver avuto scelta. Due figli piccoli di uno e tre anni, un'attività in proprio svolta tra le mura domestiche ed un matrimonio in arrivo. Mi sono ritrovata ad un punto in cui anche cercandole con tutte le forze, le energie non c'erano, le pile non si ricaricavano più. Piena di sensi di colpa ho cominciato a prendermi cura di me stessa e della mia famiglia. Ho terminato i preparativi del matrimonio con l'animo un po' più leggero e me li sono goduta come meritavo. Il 24 Settembre è stato davvero uno dei giorni più belli della mia vita (assieme alla nascita dei miei piccoli!), una grande festa con tutte le persone importanti e il mio sorriso e quello di mio marito la dicevano lunga sulla nostra felicità.
Dopo due settimane, grazie al regalo di nozze di due carissimi cugini, ci siamo presi tre giorni e due notti per noi in una spa da sogno. Non avevamo preventivato viaggi di nozze principalmente per non lasciare i bimbi, che mai si erano separati da noi, con nessun altro. Però con il pacchetto di fronte agli occhi e con molte spinte da parte della famiglia ci siamo lasciati convincere. Sapete com'è andata a finire? I bambini hanno passato un weekend sereno e divertente con nonna e zia e noi ci siamo ritagliati del tempo speciale, che porterò sempre nel cuore, come non facevamo da anni.
Tornati alla vita di tutti i giorni ho ricominciato a pensare al lavoro, a quello che realmente desideravo fare e questa esperienza mi ha fatto capire che per quanto ami follemente i miei figli, anch'io merito cura e attenzione, cinque minuti per me ogni tanto.
Così foglio e matita alla mano ho cominciato a disegnare per le mamme, ho disegnato borse capienti e robuste per contenere merende / pannolini / fazzoletti / bambole / libri / colori / cambi d'emergenza / ecc. ma che fossero esteticamente belle, divertenti e femminili. Ho deciso di non realizzarle in serie, ma su ordinazione, di far scegliere ogni volta il tessuto perché ogni donna abbia la possibilità di esprimere il proprio stile, la propria personalità.
Infine ho deciso di chiamarle #onedrop, cioè "una goccia", perché credo che ogni mamma abbia diritto almeno ad una goccia al giorno di cura e amore per se stessa. Io ho deciso che me lo merito e tu?


lunedì 16 gennaio 2017

INTRO

Sono diventata mamma quasi quattro anni fa e da quel momento tutto è cambiato, io sono cambiata. Ogni singola cellula del mio corpo ha iniziato a chiedersi (e piano piano a capire) qual era il mio posto nel mondo. Così ho capito che sarei dovuta rimanere accanto ai miei figli, che il mio sogno più grande sarebbe stato crescerli e non perdermi i loro sorrisi e le piccole conquiste di ogni giorno. Volevo dargli il meglio, come ogni genitore innamorato della sua creatura, così ho guardato dentro di me, frugato tra le mie capacità e finalmente scovato ciò che amavo e sapevo fare meglio: creare!
Piena d'entusiasmo e di buoni propositi ho cominciato a cucire per il mio primogenito. Qualche pantalone pratico e colorato prima di tutto, poi felpe, bavaglie, cuffie..tutto ciò che accendeva i miei occhi e poi i suoi, una volta indossato qualcosa nato dalle mani della sua mamma.
Al primo posto però ci sono sempre stati i pannolini lavabili. Mi sono documentata molto prima di mettermi all'opera e poi ne ho cuciti a bizzeffe, tanti modelli diversi in tantissimi colori e fantasie: era sempre un piacere scegliere quale fargli indossare! Passavo serate intere a cercare tessuti sempre nuovi, ma che fossero bio e certificati per la pelle delicata di un neonato; una delle parti più divertenti del lavoro, lo ammetto.
Pian piano ho cominciato a creare anche per altri bimbi, ma le richieste crescevano fino a portarmi alla decisione di far nascere il marchio "Happy Cloud Handmade", un piccolo brand di pannolini lavabili, abbigliamento e accessori per le mamme e per i loro cuccioli.
Mi è sempre piaciuto conoscere e confrontarmi con altre donne in dolce attesa o che vivono questa meravigliosa avventura che è la maternità ed è per questo motivo che ho aperto un blog, per parlare di "Happy Cloud" e quindi di ciò che creo con amore, ma anche di maternità e della vita frenetica di una mamma di due piccoli uragani.